Era il 22 Febbraio 2020 mi trovavo a Francoforte per prendere il mio ultimo volo, che mi avrebbe riportata a casa, dopo essere stata in Florida e Texas con mio fratello e la sua famiglia.Non avevo idea di cosa sarebbe accaduto da lì a poco, vedevo sull'aereo già qualcuno con mascherina e guanti, e dicevo tra me e me - ma tu guarda questi sono pazzi - purtroppo la verità si materializzo davanti ai miei occhi col passare dei giorni.
9 Marzo 2020
Il 9 marzo 2020 l'annuncio del premier Giuseppe Conte. Una data che avrebbe segnato la storia della nostra Nazione.
Arriva il giorno della verità, il giorno in cui il Premier Conte annuncia a tutta la Nazione, un LOCK DOWN totale!
Le sue parole furono forti - RIMANIAMO DISTANTI OGGI PER ABBRACCIARCI CON PIU' CALORE, PER CORRERE PIU' VELOCI DOMANI -
La verità è che nessuno ci stava capendo nulla. Dovevamo stare in casa, fare pizze, cucinare piatti particolari, guardare la Tv come se non ci fosse un domani, ma nulla ci fece capire, che questa situazione sarebbe durata più di un anno!!
Chissà se leggendo le mie emozioni e i miei pensieri, vi rispecchiate in essi...
Non ero terrorizzata, ebbi solo un attacco di panico a metà Marzo, con asma forte e un peso in petto pesante come un macigno, era ansia, no Covid!
Andai in farmacia per comprare ciò che mi occorreva per fare l'aerosol, funzionò per calmarmi! Andavo a fare la spesa al centro commerciale, tutto era chiuso, sigillato, la verità? Sembrava di vivere in un film di Alfred hitchcock.
Ho i brividi mentre vi scrivo come mi sentivo nel vivere tutto questo.
Vivendolo in prima persona come tutti voi, mi rendo conto solo oggi mentre scrivo, di quanto pesante sia stato vivere una situazione del genere. Mi mancavano i miei genitori, gli amici, ma sopratutto mi mancava la LIBERTA'!
Quello che un giorno mi fece scoppiare a piangere, fu solo una cosa, il sapere di non poter vedere la nascita di mia nipote in Florida, il rendermi conto di non avere nessuna via d'uscita per poterli raggiungere in America, questo mi fece scoppiare in lacrime, mi avvelenò l'anima.
Sentirsi in prigione
Poi arrivò quel giorno in cui tutti insieme ci affacciamo alle nostre finestre per sentirci più uniti, iniziammo a cantare l'inno di Mameli e ad esporre fuori dalle nostre case grandi arcobaleni con su scritto - ANDRA' TUTTO BENE - Non potevamo allontanarci dalle nostre case per più di 200 mt. Eravamo in gabbia.
Cavolo quanto è difficile scrivere ciò che abbiamo vissuto e tutto ora viviamo.
Passarono due mesi, il 6 maggio ci fu una riapertura, avremo potuto riabbracciare con cautela, i nostri cari. Così invitai i miei genitori a pranzo dopo due mesi di lontananza. Quel giorno mi ruppi il piede mentre mi stavo allenando. Ricordo che accade proprio 10 minuti prima che mia madre bussasse alla porta. Saltellai per andare ad aprirgli e gli dissi - mamma mi sa che mi sono rotta il piede - così fu.
Dopo due mesi chiusi dentro casa, ne passai altri due con un piede rotto.
Mi operarono in anestesia totale, IL 18 Maggio per mettermi tre chiodi. Andare in ospedale mi mise paura, ma ripetevo a me stessa, che presto quell'incubo sarebbe finito. Con fatica ripresi a camminare solo a metà luglio, giusto in tempo per vivermi un po’ l'estate!!
Ancora non eravamo liberi di poter viaggiare, gli aeroporti erano chiusi, aperti solo a pochissimi voli.
In tanti avevamo creato nella nostra mente pensieri positivi, fatto programmi. Nulla andò in porto, perché a metà agosto tornò la paura, che si concretizzo davanti ai nostri occhi nuovamente, all'inizio dell'autunno.
Di nuovo tutto chiuso, ancora una volta dovevamo stare a casa. Solo che questa volta fu più pesante della prima, un incubo che si ripeteva ancora e ancora, in tutto il mondo!
Non sono qui a dirvi la mia, troverei sicuramente chi non la pensa come me, ma una cosa è certa - NON SAPREMO MAI LA VERITA' -
Poi ci fu capodanno, eravamo gasatissimi, FUCK 2020, urlai dal terrazzo. E bene, non immaginavamo avrebbero di nuovo chiuso tutto! Ma questa volta ci divisero per colori, giallo, arancio e rosso!
Ogni regione a seconda dei contagi, aveva più o meno restrizioni.
Arrivò il mio compleanno, e non parliamo di un compleanno qualunque, il 12 Gennaio ho compiuto i miei fatidici 40 anni! Mio marito Lorenzo ha fatto di tutto per rendere questo giorno speciale, e per questo lo ringrazio dal profondo del mio cuore! Volevo trovarmi sull'isola di Pasqua per il mio compleanno, ma purtroppo non fu possibile, e non lo è ancora oggi!
Perché mentre scrivo questo articolo, ancora oggi, l'Italia è divisa tra zone gialle e arancioni.
Ma si inizia a respirare un po’ di quella libertà che c’è stata tolta, e che spero possa tornare come era prima della Pandemia. TOTALE!Come mi sento oggi? Lenta, come se tutto intorno a me fosse in uno stato di slow motion temporaneo. Ci sono giorni in cui mi dico WOW il mondo sta per uscire da questa situazione, altri in cui faccio fatica ad alzarmi dal letto, ed ho paura che tutto possa ricominciare.
C’è una data che riesce a scaldare il mio cuore, e pensare positivo grazie ad essa è più semplice...
Il 16 giugno mattina, mio fratello e la sua famiglia atterreranno a Fiumicino, sarà passato un anno e mezzo da quando non li vedo. E pensare che manca così poco mi rende felice, mi rende serena, emozionata e piena di voglia di vivere!
Solo quando perdiamo qualcosa, riusciamo a darle il giusto valore.
Uscire, respirare, chiudere gli occhi e inspirare per poi espirare quella sensazione di libertà, non ha prezzo!
Grazie per avermi letto, ricordate nessuno ci ruba la vita, ma un virus ci ha rubato un anno di libertà.
Riprendiamocela dando il giusto valore a ciò che prima davamo per scontato, realizziamo di essere vivi perché la vita è una sola, e non abbiamo la possibilità di fare Rewind, ma solo di vivere oggi per ricordarci quanto bello sia stato vivere domani!!!!
Dolce Karen, condivido tutto ciò che hai scritto. Anche io questo lungo periodo ho percepito le tue stesse sensazioni.
Ma sono fiduciosa e prima o poi, ci riprenderemo la nostra vita.
Un bacio
Elisa_1967_
Ciao Elisa,
grazie per aver condiviso con me le tue emozioni!